Le immagini che arrivano dallo Sri Lanka in questi giorni sono davvero scioccanti: sicuramente il paese sta vivendo il periodo di crisi più importante dal 1948, anno in cui ottenne l’indipendenza dal Regno Unito.
La rivolta che è scoppiata nel paese trae origine da una crisi ormai protratta mai vista prima, sia a livello economico che sociale, causata dalla gestione della famiglia Rajapaska, al Governo da più di 20 anni: il dissenso dei cittadini, stremati da condizioni insostenibili, è risultato una vera e propria bomba sociale impossibile da contenere.
Il presidente in carica dello Sri Lanka, Gotabaya Rajapaksa, è fuggito nella notte dal proprio paese, rifugiandosi alle Maldive, usando un aereo militare, dopo che gli è stato impedito di salire su un volo per Dubai. Stessa sorte sembrerebbe essere toccata anche al fratello minore, Basil, attualmente ministro delle finanze, sarebbe scappato martedì notte dal paese.
Il presidente dello Sri Lanka ha utilizzato un espediente previsto dalla Carta costituzionale locale per evitare l’arresto: godendo dell’immunità per evitare l’arresto, Rajapaksa si è dato alla fuga prima di dare le dimissioni nella giornata di oggi 13 luglio, come annunciato dalla stesso presidente lo scorso 9 luglio, quando i cingalesi hanno preso d’assalto la sua residenza presidenziale al grido “GotaGoGama” (Gota Go Home).