Questo è il terzo articolo della serie scritta dall’antropologo Davide Stocchero, che analizza le origini antropologiche del conflitto tra Russia ed Ucraina ed arriva ai giorni nostri. Potete leggere la prima parte qui e la seconda qui.
L’Ucraina dal 1800 alla Rivoluzione Bolscevica
Nel XIX secolo, l’Ucraina era una zona rurale in gran parte ignorata dalla Russia e dall’Austria.
Dopo che l’Ucraina e la Crimea divennero membri dell’Impero russo nella guerra russo-turca (1768-1774), si verificò una notevole immigrazione tedesca incoraggiata dalla zarina Caterina la Grande e dei suoi immediati successori.
L’immigrazione di tedeschi ed altri europei fu incoraggiata per assottigliare la popolazione turca precedentemente dominante e incoraggiare un uso più completo dei terreni agricoli.
A partire dal XIX secolo, ci fu una migrazione continua dall’Ucraina verso le aree lontane dell’Impero russo come la Siberia e l’Asia Centrale. Nel XIX secolo fermenti indipendentisti, partiti nazionalisti e socialisti ucraini trovarono benevolo riparo nella Galizia austriaca.
Nella I Guerra mondiale 3,5 milioni di ucraini combatterono con l’esercito imperiale della Russia, mentre 250.000 combatterono per l’esercito austro-ungarico. Durante la guerra, le autorità austro-ungariche crearono la Legione ucraina per lottare contro l’Impero russo. Questa legione era il fondamento dell’esercito della Galizia ucraina che combatté contro i bolscevichi e polacchi nel periodo post-guerra mondiale (1919-1923).
La Rivoluzione Russa del 1917 pose fine all’Impero della Russia e portò alla nascita dell’Unione Sovietica sotto i bolscevichi e alla successiva guerra civile in Russia. Un movimento nazionale ucraino per l’autodeterminazione con pesante influenza comunista e socialista riemerse. Leggi tutto “La formazione dell’Ucraina e della Russia – parte 3”